Marcel

  • di

Performance snob 

ideazione Raffaele Rezzonico e Mele Ferrarini

dalla Recherche di Proust 

traduzione italiana di Giovanni Raboni (ed. Mondadori)

con Mele Ferrarini



“A lungo, mi sono coricato di buonora…” 

Marcel è un clochard alla ricerca della poesia. Compare con la sua valigia, un amplificatore, un microfono e legge Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust. Lo fa a episodi, infinite (o quasi) puntate che si succedono, pagina dopo pagina, alla ricerca della parola “fine”. Una chimera, un sogno nel sogno, perché stiamo parlando di Proust e del suo romanzo-mondo che non conosce questa parola definitiva.

Lo spettatore assiste a un paesaggio sonoro differente ad ogni puntata.

Ciascun episodio, che ha la durata di un’ora circa, viene ospitato in luoghi differenti: bar, case, piazze e soprattutto i Giardini pubblici di Milano e Roma, quando il tempo è bello. 

“Quando ho deciso di venire a vivere a Milano non ne conoscevo ancora l’ambiente teatrale. Dunque, l’idea che abbiamo avuto, io e Raffaele, è stata quella di attingere dal mio libro preferito, un libro che era molto amato anche dai miei genitori, nella casa in cui sono cresciuto. Ho pensato dunque di leggere integralmente a tutti i passanti la Recherche, per condividerne la bellezza, per arrestare il tempo, per godere del presente, senza fretta. 

Questa versione odierna è il frutto di diversi studi, di una lunga ricerca. 

IL SOGNO DI MARCEL

Pagine scelte della Recherche

Lettura in musica di Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust                      

Traduzione italiana di Giovanni Raboni                                                                                  

Musiche: Stefano Dallaporta, David Sylvian, Noir Desir                                                    

Con: Mele Ferrarini (voce), Stefano Dallaporta (contrabbasso)

Due clochard portano con sé nel loro viaggio alcuni dei brani più celebri del capolavoro di Marcel Proust: Alla ricerca del tempo perduto.

Tutto comincia dalla camera del narratore che si è appena coricato e viene trasportato dal corso dei suoi sogni in un viaggio fatto di ricordi sensazioni, immagini saettanti nel buio della notte. Lo seguiamo poi mentre intinge un pezzo di madelaine nel the e viene condotto dall’odore e dal sapore lungo “l’immenso edificio del ricordo”. Giungono quindi le voci della casa in cui è cresciuto, di sua madre di suo padre del signor Swan, della cuoca Francoise. Infine, dopo una strenua lotta con il soffitto, il protagonista di questa storia riesce ad alzarsi e a vedere il mare, fuori dalla finestra.  Il vento entra a sconvolgere la vita degli ospiti di un albergo in riva al mare, e tutto vola via, anche le pagine di un libro, che è forse quello che stavamo leggendo…

Qui l’audio dello spettacolo.