Un incontro di boxe

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Sono arrivati alla spicciolata quattordici ragazzi, 8 maschi e 6 femmine, belli e curiosi. Dalle prime alle quinte. In maggioranza dalle prime classi.

Li guardo uno a uno, cercando di restituire loro uno sguardo gentile e rassicurante. Ognuno di loro mi scruta da sotto la mascherina, a volte calzata fin sotto la linea degli occhi: devono decidere se affidarmi la loro attenzione e il loro tempo, così preziosi.

L’inizio di ogni laboratorio è in apparenza sempre uguale, ma nella pratica è sempre diverso, unico e particolare. Per rompere il ghiaccio ci presentiamo, ciascuno a suo modo, ognuno dal centro del palcoscenico circolare che ho preparato per loro, delimitandolo con le sedie a disposizione. Si presenta subito qualche indizio di timida insicurezza, specie nei più giovani, ma anche qualche coraggiosa dichiarazione di intenti. Hanno paura e voglia di fare allo stesso tempo e me lo lasciano capire. Qualcuno è spinto semplicemente dalla curiosità di vedere che cosa facciamo: siamo aperti anche a questo.“Se siete qui – confermo loro – è perché avete voglia di raccontare qualcosa di voi, anche se magari non ne siete ancora consapevoli”. Fare teatro è raccontare qualcosa (anche di se stessi) a qualcuno che è lì per te, che ti ascolta, che ti vede; nella pratica però fare teatro serve anche a capirsi e a superare dei limiti. Ci sarà da lavorare.

Dalla valigia degli attrezzi tiro fuori un paio di attività per esercitare la loro percezione dello spazio, in condivisione con gli altri.  La cara vecchia zattera che i naufraghi devono tenere in equilibrio pare essere inflazionata anche per loro: per quanto li riguarda, quindi, può pure affondare. Ci servirà ripensarla in forme alternative. Intanto cambio strada e provo a motivarli con qualcosa di diverso e stimolante: si scatenano volentieri in un incontro di boxe virtuale dove fingono di darsele di santa ragione, a metri di distanza. Ragioniamo sulla analisi del movimento e la boxe prende un altro respiro.

Oggi il tempo è volato, i ragazzi devono andare; prima però condividiamo alcune sensazioni: c’è stato divertimento, curiosità e a volte anche sorpresa; qualcuno invece non è ancora pronto a sbilanciarsi, anche questo ci può stare.