Primo incontro

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Finalmente abbiamo iniziato la nostra avventura.
Io e Chiara ci siamo dedicate molto alla preparazione del nostro progetto di
Mindfulness per adolescenti, perché crediamo sinceramente ai benefici che possono
trarne i ragazzi: migliorare la loro attenzione, diventare maggiormente consapevoli
delle loro emozioni e imparare ad affrontare le situazioni difficili, senza evitarle
o reagire ad esse, e molti altri ancora.
Il gruppo è composto da 14 ragazzi tra i 16 e i 18 anni, 10 femmine e 4 maschi.
La maggior parte dei ragazzi non aveva una idea chiara sul percorso che stavano per
iniziare, ciò nonostante si sono mostrati molto attenti, curiosi e disponibili a
mettersi in gioco.
Il primo incontro lo abbiamo dedicato alla presentazione reciproca e a noi è servito
per iniziare a conoscere il gruppo.
Abbiamo consegnato ai ragazzi due questionari che verranno successivamente riproposti
al termine del percorso. Ci serviranno per verificare i cambiamenti avvenuti e
misurare la consapevolezza raggiunta dai ragazzi.
Dopo aver spiegato cosa si intende col termine “Mindfulness”, abbiamo proposto loro
la pratica dell’“acino d’uva”, uno speciale “assaggio” in consapevolezza per
risvegliare i sensi e scoprire quanto la mente sia attiva e spesso fuori dal nostro
controllo. La nostra mente, infatti, come una scimmietta salta continuamente da un
ramo all’altro: possiamo perciò imparare ad esserne consapevoli e questo ci aiuterà a
ricondurla al momento presente.
Il momento della condivisione è, alla fine di ogni pratica, molto importante. I
ragazzi si sono aperti con molta spontaneità al resto del gruppo, raccontando quanto
avevano sperimentato in termini di sensazioni, pensieri, ricordi ed emozioni. La
pratica ha suscitato nei ragazzi piacevoli ricordi dell’infanzia oltre allo stupore
di fronte alla scoperta di quante siano le considerazioni che si possono fare su di
un semplice chicco d’uva (sapore, colore, consistenza, durata…). Questa pratica,
cosa più importante, li ha aiutati a constatare quanto la mente sia attiva, autonoma
e spesso fuori controllo.
Siamo soddisfatte di come è andato questo primo incontro. I ragazzi infatti sono
rimasti sorpresi ed emotivamente coinvolti per tutto il tempo. E ce lo hanno riferito
anche quelli che temevano invece di dover trascorrere due ore noiose e monotone: sono
curiosi e impazienti di partecipare al secondo appuntamento.
Siamo convinte che iniziando a seminare un po’ di “consapevolezza” nei ragazzi, tra un
mese, un anno o più -non importa, la Mindfulness potrà aiutarli a vivere più
pienamente ogni istante della loro vita.

Anne